Utilizzo del marchio su social network e piattaforme di commercio online
Il successo del web si deve anche all’uso, da parte degli utenti, dei social network e delle piattaforme di commercio online.
I social network quali Facebook®, Instagram®, Twitter®e altri rappresentano uno strumento nato per la comunicazione fra privati, che si è gradualmente evoluto fino a costituire uno dei più importanti mezzi di promozione commerciale dei prodotti e servizi di marca.
Si pensi solo a quanti utenti posseggono un proprio profilo in almeno uno dei sopracitati social network, dove pensieri, emozioni e, soprattutto, opinioni vengono condivisi da tutti. Al successo di questo nuovo strumento ha, inoltre, notevolmente contribuito l’introduzione sul mercato di dispositivi elettronici come gli smartphone e i tablet che permettono agli utenti una connessione semplice e immediata, in qualsiasi momento della giornata, ovunque si trovino.
Tali servizi costituiscono una rilevante opportunità di crescita e sviluppo per le imprese e per i loro brand perché permettono di dialogare con i propri clienti e pubblicizzare i propri prodotti o servizi.
Tuttavia, proprio perché l’utilizzo dei social network presenta nuove opportunità di commercio, anche la contraffazione utilizza sempre di più tale canale per le proprie finalità illecite. E, quindi, si riscontrano sempre più casi di imitatori e soggetti che creano, e senza ovviamente il consenso del legittimo titolare, pagine dedicate alla società o ad un specifico prodotto, facendo credere all’utente di trovarsi nella pagina ufficiale della società; o ancora non è raro il caso di soggetti che caricano nelle proprie pagine immagini di prodotti contraffatti.
Analoghe ipotesi di contraffazione si verificano anche sulle principali piattaforme di commercio online. Tali piattaforme offrono ai propri utenti la possibilità di vendere e comprare oggetti sia nuovi che usati, da qualunque postazione internet, a qualsiasi ora del giorno e con diverse modalità: con prezzo fisso definito dal venditore, o con prezzo variabile, ovvero definito dal vincitore dell’asta.
Il fenomeno è soprattutto preoccupante nel caso di piattaforme c.d. “B2B” (Business to Business) dove il volume delle transazioni e dei quantitativi di merce commercializzata sono particolarmente elevati.
Un elemento positivo è costituito dal fatto che la maggior parte dei social network e delle piattaforme di commercio online si sono attivate per poter fornire ai legittimi titolari dei marchi appositi strumenti di segnalazione voli alla rimozione o blocco delle pagine web, delle immagini e delle offerte che risultano lesive dei propri diritti di privativa.
Inoltre, è possibile valutare, caso pe caso, l’adozione di misure operative per fare fronte alle problematiche sopra evidenziate. Ad esempio, nel sito web ufficiale si potrà inserire l’elenco e i link a tutti i cabali ufficiali dove il proprio marchio è presente, sui principali social network si potrà creare un profilo corrispondente al proprio marchio per poter essere rintracciati dai propri potenziali clienti ad evitare di essere anticipati in tale attività da terzi non autorizzati. Si potranno, altresì, attivare specifici servizi di sorveglianza che verifichino la presenza di marchi identici o simili al proprio brand fra i nomi utenti e le pagine presenti sui social network, ovvero fra le offerte presenti nelle maggiori piattaforme di commercio online o marketplace. Infine, potrà risultare utile sensibilizzare opportunamente i propri rivenditori, distributori, agenti, licenziatari ed altri collaboratori, informandoli sui possibili rischi di contraffazione presenti sul web, invitandoli a segnalare qualsiasi ipotesi lesiva di diritti del titolare del marchio che venga a loro conoscenza.