Lo Strumento per le PMI di Horizon 2020
Aumentano le risorse destinate allo Strumento per le PMI di Horizon 2020 per il biennio 2016-2017, per un totale di circa 740 milioni di euro. La Commissione Ue ha deciso di aumentare di circa 200 milioni di euro (44,2%) le risorse destinate allo SME Instrument per il periodo 2016-2017.
I progetti dovranno rientrare nei seguenti argomenti: ICT di sistema e ICT in ambito socio-sanitario, nanotecnologie e materiali innovativi, sistemi di produzioni avanzati, biotecnologie, tecnologie aero-spaziali, agricoltura, tecnologia per il mare, sistemi di efficienza energetica, trasporti intelligenti, sostenibilità ambientale per l’efficienza delle risorse, nuovi modelli di business per una società innovativa, tecnologie per la sicurezza. ICT e trasporti intelligenti restano gli argomenti con più fondi a disposizione (126 milioni di euro e 118,8 milioni di euro), significativamente aumentati rispetto al biennio precedente (+38 milioni di euro e +44 milioni di euro).
Tuttavia, gli incrementi maggiori di budget sono stati registrati per la produzione alimentare sostenibile (+143,7%), le biotecnologie (+142%) e le tecnologie per il mare (+116,7%). Per ogni argomento le PMI potranno presentare richiesta di finanziamento per la fase 1 – Studio di fattibilità e per la fase 2 – Sviluppo Pre-industriale , rispettando le seguenti scadenze: 24/02/2016, 03/05/2016, 07/09/2016, 09/11/2016, 15/02/2017, 03/05/2017, 06/09/2017, 08/11/2017.
L’Unione Europea (UE) darà € 50.000 di finanziamento nella fase 1 alle PMI per eseguire uno studio di verifica della fattibilità dell’innovazione o del concetto proposto. Più precisamente, il finanziamento UE consentirà alle PMI di esplorare e valutare la fattibilità tecnica e il potenziale commerciale dell’innovazione che si vuole sfruttare e commercializzare.
Nella fase 2 L’UE intende contribuire con cifre comprese € 0,5 e € 2,5 milioni di euro allo sviluppo del progetto di pre-industrializzazione, come la dimostrazione su larga scala, i test, lo sviluppo di un pilota, lo “scaling up”o la miniaturizzazione. In questa fase, la PMI è tenuta a cofinanziare solo il 30% del costo del progetto. Il risultato della Fase 2 è un nuovo prodotto, processo o servizio che può essere immesso sul mercato, un piano di innovazione del business che include una strategia di commercializzazione dettagliata, idealmente sostenuto da investitori privati. Ciò significa che il business plan di progetto dovrebbe essere strutturato in modo da incontrare bisogni e aspettative dei venture capitalist, dei business angel e di altri interlocutori finanziari, dimostrando che: vi è nel mercato una domanda per la soluzione proposta; il prodotto è migliore di quello dei concorrenti se ve ne sono; non ci sono diritti di terze parti che possono costituire un ostacolo al successo della commercializzazione; sono state intraprese misure adeguate a prevenire comportamenti sleali da parte di concorrenti disonesti. Così, ogni indicazione che confermi la presenza di una due diligence circa la gestione degli asset IP può rivestire un ruolo importante nel convincere i finanziatori e gli investitori del potenziale delle proprie soluzioni.
Lo Strumento per le PMI è stato creato per PMI con forte potenziale di crescita e molto innovative con ambizioni internazionali che vogliano rivoluzionare le reti del valore e i mercati esistenti. Queste devono investire in modo attivo nel processo d’innovazione e avere una forte propensione alla crescita. In genere, i partecipanti al programma saranno aziende già avviate piuttosto che in fase di start-up. Le aziende con una storia d’innovazione sono i candidati più promettenti: ad esempio, le PMI con sede in un polo di innovazione, le aziende che hanno ricevuto contributi, finanziamenti di venture capital o benefici fiscali connessi all’innovazione, o le imprese che hanno vinto un premio per l’innovazione negli ultimi 2 anni.