Il Brevetto Europeo

Con il nome di “Brevetto Europeo” si indica un procedura centralizzata di deposito e di rilascio prevista dalla Convenzione per il Brevetto Europeo (CBE).
I paesi aderenti alla convenzione sono circa 40.
Diciamo subito che il nome “brevetto europeo” può risultare ambiguo. In primo luogo perché questa procedura non fornisce, al suo termine, un brevetto europeo, inteso come un unico brevetto valido in tutti i paesi richiesti, bensì un fascio di brevetti nazionali: in altre parole, se si deposita una domanda di brevetto europeo per, poniamo, Francia, Germania e Svezia, al rilascio del brevetto non si otterrà un unico brevetto valido in Francia, Germania e Svezia, ma tre brevetti separati, uno francese, uno tedesco ed uno svedese, che da quel momento in poi vivranno ciascuno di vita propria, nel senso che per ciascuno si pagheranno le tasse di mantenimento nazionali e ciascuno potrà essere abbandonato, decadere o venire revocato, indipendentemente dagli altri, a norma dei rispettivi diritti nazionali. In secondo luogo, perché questa procedura non è limitata agli stati attualmente membri dell’Unione Europea, ma si estende anche a diversi stati non membri dell’Unione Europea.
Gli interessati ad avvalersi di questa procedura non sono costretti a designare tutti gli stati aderenti alla Convenzione, ma possono scegliere quelli di effettivo interesse mediante una apposita indicazione inserita nella domanda di brevetto. In altre parole, questa procedura presenta la stessa flessibilità dei singoli depositi nazionali e fornisce l’esatto, identico risultato, ma semplifica di molto sia la fase di deposito, sia le fasi di esame e di rilascio, eliminando gli iter burocratici dei singoli depositi nazionali.
Un secondo effetto di questa procedura consiste nel fatto che, mentre con i depositi nazionali ogni fase di esame può procedere in modo difforme da quella degli altri paesi (per esempio perché in un paese viene trovata un’anteriorità pertinente che, invece, non è reperita in un altro, con la conseguenza che, alla fine, i singoli brevetti nazionali ottenuti avranno portate protettive diverse), è invece possibile, con il brevetto europeo, ottenere singoli brevetti nazionali tutti esaminati alo stesso modo e, di conseguenza, tutti di contenuto e di portata protettiva identici.. Ne segue che, mentre con i depositi nazionali si rischia di ottenere diritti di brevetto non uniformi, che potrebbero dare luogo a situazioni di confusione ed incertezza sia per il titolare dei diritti di brevetto, sia per i concorrenti interessati a produrre e vendere prodotti simili, attraverso il brevetto europeo tale inconveniente è evitato alla radice.
In ultimo, il brevetto europeo è, di solito, rispetto a separati depositi nazionali, economicamente vantaggioso quando si faccia un bilancio a brevetto rilasciato, in particolare perché riduce i costi di esame, trattandosi di un esame unico.
E’ stato calcolato che il break even point è di circa 3-4 paesi. Ovvero: se si deposita un brevetto europeo per coprire meno di 3-4 paesi nazioni (ad esempio 2, Francia e Belgio), i costi fissi della procedura europea fanno sì che si spenda di più che per depositare ed ottenere i due brevetti nazionali nelle nazioni prescelte (ovvero per depositare due domande separate, una francese e l’altra belga). Se si scelgono 4 nazioni, il costo attraverso il brevetto europeo e quello attraverso depositi nazionali è pressoché comparabile. Per un numero superiore di nazioni, il brevetto europeo diventa progressivamente più conveniente rispetto i singoli depositi nazionali.
La procedura vera e propria comincia con il deposito di una domanda di brevetto europeo che, come detto, darà poi origine ad un fascio di brevetti nazionali. Seguono, poi, le varie fasi che portano alla concessione del brevetto e che sono: l’esame formale, la ricerca di novità, la pubblicazione, l’esame di novità, il rilascio, l’eventuale procedura di opposizione.
TALI FASI SARANNO ESAMINATE NEL PROSSIMO ARTICOLO.