Patent Box e Ruling facoltativo

Patent Box e Ruling facoltativo

Nel caso in cui il contribuente rientri tra quelli non soggetti a ruling obbligatorio ed eserciti l’opzione per l’accesso all’agevolazione sull’utilizzo dei beni immateriali ma non venga presentato il ruling facoltativo, l’opzione rimane comunque efficace e di conseguenza il contribuente potrà determinare autonomamente l’ammontare del reddito agevolabile.

Se nel corso del quinquennio il contribuente presenta istanza di ruling facoltativo, il contribuente non potrà più determinare il reddito autonomamente ma dovrà attendere la sottoscrizione dell’accordo con l’Agenzia delle Entrate.

Lo stesso vale se nello stesso anno venga prima esercitata l’opzione e poi presentata l’istanza di ruling facoltativo, il contribuente non potrà determinare autonomamente il reddito ma dovrà attendere la conclusione dell’accordo con l’Amministrazione finanziaria.

Nel caso in cui la documentazione necessaria per il ruling facoltativo non sia presentata o integrata entro il termine previsto, l’istanza si considera decaduta, fermo restando la validità dell’opzione esercitata.

Nel caso in cui il bene immateriale utilizzato direttamente dal beneficiario dell’agevolazione venga conferito o scisso, dopo l’esercizio dell’opzione e la presentazione del ruling obbligatorio, a favore di una società appartenente al gruppo la quale conceda in uso il bene allo stesso dante causa o ad altra società del gruppo, la prestazione dell’istanza diviene facoltativa.

Di conseguenza nell’anno in cui il ruling diventa facoltativo il soggetto beneficiario può determinare autonomamente il reddito agevolabile, a prescindere dall’esito dell’istanza presentata nell’annualità in cui il ruling era obbligatorio.

Organizzazione e capacità di competere nei mercati internazionali

Organizzazione e capacità di competere nei mercati internazionali

“Organizzazione e Sviluppo del Business”: la nuova area tematica di Sviluppo & Innovazione. Per aziende eccellenti nell’organizzazione e capaci di competere nei mercati internazionali.

Scopo di Sviluppo & Innovazione è dare alle imprese l’opportunità di mantenersi aggiornate sulle innovazioni, gli strumenti e i metodi per migliorare e crescere.

La nostra mission è del tutto simile: costruire percorsi di crescita per realizzare, assieme ai nostri clienti, imprese di successo che puntano all’eccellenza.

È questo il motivo per cui, da oggi, cercheremo anche noi di dare il nostro contributo alla imprese su alcune fondamentali tematiche di nostra competenza.

Ci presentiamo: Gianesin Canepari & Partners (GC&P) è una società internazionale di consulenza e formazione. Ci piace definirci “Specialisti per le PMI” perché affianchiamo le realtà del territorio nello sviluppo dei mercati, in modo particolare di quelli internazionali, nel migliorare i processi e l’organizzazione aziendale, nel valorizzare e gestire le risorse umane.

Cureremo per “Sviluppo & Innovazione” l’area “Organizzazione e Sviluppo del Business”, presentando di volta in volta metodi e strumenti che derivano dalle competenze acquisite, dall’esperienza, dalla passione che i nostri consulenti dedicano alle imprese e ai progetti innovativi su cui ogni giorno lavorano.

In primo luogo intendiamo presentarvi i principi della Lean Organization (organizzazione snella), che punta all’ottimizzazione dei processi e alla riduzione degli sprechi, per tendere al miglioramento continuo dell’azienda.

Vogliamo raccontarvi come questa filosofia, nata in produzione, è valida e applicabile a tutte le aree aziendali, ad imprese di diversi settori, a organizzazioni di diverse dimensioni.

Intendiamo descrivere alcune delle principali metodologie “Lean” e mostrare, anche con esempi tratti dalla nostra esperienza, come possano essere applicate con interventi “su misura” in base alle esigenze e alle peculiarità di ogni singola realtà aziendale.

Oltre a parlare della Lean vogliamo anche presentare l’altro nostro campo di azione, ossia lo Sviluppo Internazionale delle imprese Italiane piccole e medie.

Vi presenteremo tecniche e metodologie per far crescere il vostro business nel mercato globale, per selezionare i paesi esteri più adatti, per scegliere le strategie di penetrazione più idonee.

Vi illustreremo anche i profondi cambiamenti nel marketing, nella comunicazione, nell’approccio alla clientela, nella distribuzione che lo sviluppo internazionale impone.

Le due tematiche di cui ci occuperemo, Lean Organization e Internazionalizzazione, sono tra loro strettamente correlate: solo aziende eccellenti nell’organizzazione sono in grado di competere nei mercati internazionali.

 Alle prossime puntate.

La prevenzione quale strumento di tutela della creatività e dell'innovazione aziendale

La prevenzione quale strumento di tutela della creatività e dell’innovazione aziendale

Sempre più spesso le imprese si imbattono in comportamenti illeciti tenuti non solo da concorrenti ma anche da soggetti che a vario titolo collaborano con l’azienda stessa, quali fornitori, produttori, terzisti, rivenditori, etc., con la conseguenza di trovarsi coinvolte in lunghi e dispendiosi contenziosi dall’esito talvolta incerto. Con la stessa frequenza accade di trovarsi di fronte a situazioni del tutto incerte, dovute a rapporti di collaborazione esistenti solo di fatto, cioè non aventi una regolamentazione contrattuale.

         Per scongiurare queste ipotesi la prevenzione riveste indubbiamente un ruolo fondamentale. Sebbene troppo spesso venga trascurata – perché si è soliti affrontare i problemi solamente quando si sono già presentati –, lo strumento principale di prevenzione che le aziende possono (e dovrebbero) applicare consiste nel regolamentare tramite un contratto, puntuale, completo e specifico, ogni rapporto intrattenuto.

         Si pensi a tre casi pratici piuttosto ricorrenti: (1) un’azienda fornisce gli stampi per la realizzazione di un prodotto ad una società terza, senza la previa sottoscrizione di un apposito contratto, e dopo pochi mesi scopre che alcuni concorrenti vendono un prodotto identico, realizzato con quello stampo. In assenza di un contratto e di prove certe del comportamento illecito del terzo produttore, diventa difficile inibire la condotta al terzo produttore, così come vietare ai concorrenti di commercializzare il prodotto identico ottenuto attraverso lo stampo; (2) un soggetto decide di esportare i propri prodotti all’estero tramite un’agente/distributore del luogo, senza aver disciplinato le modalità e i limiti di utilizzo del proprio marchio da parte dell’agente/distributore estero. Se quest’ultimo utilizza il marchio in maniera pregiudizievole o, comunque, tale da recare danno alla politica commerciale dell’azienda esportatrice, non è semplice – specialmente nel caso di uso non palesemente distorto del segno distintivo – inibire la condotta del soggetto estero e responsabilizzarlo, anche economicamente, per l’uso effettuato; (3) infine, si pensi al frequentissimo caso in cui un soggetto fornisce ad un terzo informazioni riservate per uno studio preliminare ad un’operazione di partnership commerciale, senza la previa sottoscrizione di un accordo di riservatezza che individui analiticamente le informazioni trasmesse, la riservatezza delle stesse, i limiti di utilizzo, etc. Qualora il terzo utilizzi tali informazioni per scopi propri, non è certamente agevole riuscire ad inibire tale utilizzo.

         Orbene, in tutti questi casi l’assenza di uno specifico e stringente vincolo contrattuale impedisce ai soggetti lesi di tutelare in maniera tempestiva ed efficace i propri investimenti in creatività e innovazione, vanificando così sforzi economici di non poco conto.

         Al contrario, tramite una preventiva attività di regolamentazione contrattuale dei rapporti, si possono eliminare future incertezze, perché i comportamenti cui sono e saranno tenute le parti sono chiaramente definiti per iscritto. Non si dovrà quindi discutere su chi è il titolare dello stampo o del know-how, né su quale uso del marchio sia o meno lecito, in quanto le parti lo hanno previamente riconosciuto e stabilito. Questa attività di prevenzione permette all’azienda di proteggere il proprio patrimonio, di conservare i vantaggi competitivi e concorrenziali acquisiti e, specularmente, di non vanificare gli investimenti effettuati. Nondimeno, la preventiva regolazione dei rapporti porta ad una diminuzione della litigiosità e rende certamente più efficaci eventuali azioni di tutela nei confronti dei soggetti che pongono in essere condotte illecite. In conclusione, il soggetto che adotta tutele preventive ne trae un beneficio in termini di sicurezza, efficienza e risparmio economico.

La prevenzione quale strumento di tutela della creatività e dell'innovazione aziendale

Suggerimenti pratici per una corretta gestione della proprietà industriale

Suggerimenti pratici per una corretta gestione della proprietà industriale

Voglio in questo articolo dare dei consigli molto pratici alle aziende per quanto riguarda la proprietà industriale ed intellettuale. Inizierò con i marchi e con i cataloghi e siti aziendali.

MARCHI

  • Prima di utilizzare un marchio è importante fare una ricerca per individuare se esistono marchi identici o simili per i prodotti e/o servizi per i quali utilizzare il marchio.
  • Inventarsi un marchio è più difficile che fare una innovazione tecnica. Con il marchio si deve trasmettere una sensazione: tradizione, sicurezza, qualità e/o provenienza ecc. ecc.. Il marchio deve essere facilmente pronunciabile dall’utilizzatore e facilmente memorizzabile e quindi 6-8 lettere massimo. Per i normali marchi non si possono utilizzare indicazioni geografiche (queste possono essere utilizzati per i marchi collettivi tipo Parmigiano Reggiano). Evitare assolutamente quei prefissi e suffissi tipo “adria”, “ital”, “plast”, “euro”, “sistem”, “mecc”, ecc. in quanto vanno a definire un marchio debole. Si deve analizzare chi è l’acquirente dei prodotti e/o servizi. Se l’acquirente è un pensionato od una massaia evitare marchi in lingua inglese, se l’acquirente è un tedesco evitare marchi che comprendo “gn” o “gl” in quanto difficilmente pronunciabile da un acquirente di lingua tedesca, se l’acquirente è di lingua spagnola o francese evitare “ll” in quanto pronunciabile in maniera diversa, se l’acquirente è di lingua inglese evitare tante “r” in quanto in inglese la “r” è muta, inoltre è da evitare che la parola scelta abbia un significato sgradevole in un’altra lingua (ad esempio “ciao” in una nazione orientale).
  • Ricordarsi che più il marchio ricorda il prodotto e/o servizio e più il marchio è debole ma all’acquirente del prodotto e/o servizio è più semplice associare il marchio al prodotto e/o servizio. Marchio debole vuol dire che si andrà a proteggere il marchio tale e quale a quello depositato. Di conseguenza i miei investimenti per promuovere il marchio potrebbero facilitare la promozione di un marchio simile di un concorrente.
  • Più il marchio è di fantasia e più il marchio è forte e quindi protegge anche segni simili. Però in questo caso all’acquirente risulterà più difficile associare il marchio al prodotto e/o servizio. Alcune aziende depositano un marchio di fantasia e nell’utilizzo sotto il marchio inseriscono uno slogan che fa da collegamento fra il marchio ed il prodotto e/o servizio.
  • Non è obbligatorio depositare il marchio. Una volta scelto e controllato che non sia una contraffazione di un marchio altrui, senza spendere un euro a lato del marchio è possibile mettere ™. Una volta depositato e registrato al posto di ™ posso mettere ®. Il deposito può avvenire anche dopo l’uso. Naturalmente con un marchio registrato ® il titolare ha maggiori possibilità di contrasto contro un eventuale contraffattore.
  • L’ideale è depositare almeno il marchio aziendale (ragione sociale) ed eventualmente il marchio di una linea di prodotti e mettere ™ a lato di marchi relativi a prodotti “stagionali”.
  • E’ importante analizzare i Paesi in cui si utilizza il proprio marchio e prevedere prima o poi il deposito del marchio in quei Paesi attraverso depositi nazionali e/o attraverso depositi internazionali (marchio comunitario e/o marchio internazionale).
  • E’ assolutamente da realizzare una serie di accordi scritti con i distributori (in particolare distributori di altri Paesi). Capita sovente che i distributori utilizzino in modo improprio il marchio di una azienda od anche aprano un sito con il nome a dominio che riprende il marchio dell’azienda od anche che il distributore depositi il marchio dell’azienda nel proprio Paese od addirittura che inserisca nella propria ragione sociale il marchio dell’azienda di cui distribuisce i prodotti e/o servizi. DOBBIAMO DISCIPLINARE L’UTILIZZO DEL MARCHIO DA PARTE DEL DISTRIBUTORE.
  • Per una azienda in cui il marchio è un veicolo commerciale importante è necessario controllare almeno ogni 3—4 mesi se nei propri mercati vi siano stati depositi di marchi simili in modo da opporsi al rilascio di questi marchi simili. Se lasciamo che tali marchi simili “vivano” poi risulterà più complesso impedire il loro utilizzo.
  • Prima del deposito di un marchio dobbiamo analizzare per quali prodotti e/o servizi lo vogliamo utilizzare. Dobbiamo quindi scorrere la lista delle classi merceologiche ed individuare le classi che ci interessano. Ma non solo, dobbiamo individuare le classi in cui potremmo fare del “merchandising”. Ad esempio se la mia azienda produce macchine impastatrici di farina è consigliabile depositare il marchio non solo nella classe merceologica di tali macchine ma anche nella classe merceologica della farina in quanto potrei fare un accordo con un produttore di farine per fargli produrre farina (naturalmente nell’accordo definire gli standard di qualità della farina perché non posso permettermi di vendere una farina di scadente qualità che andrebbe ad incidere negativamente sul marchio del mio prodotto principale e cioè la macchina impastatrice). Pensate al mondo della moda od al mondo delle automobili.
  • Per il deposito del marchio è preferibile, se la parola prescelta è originale, depositare in bianco e nero ed in stampatello rivendicando qualsiasi colore e qualsiasi grafia. In questo modo anche se utilizzo il mio marchio per esempio in corsivo e/o con un determinato colore questo è protetto. Se invece deposito il marchio con una grafia particolare e con un colore particolare dovrei utilizzarlo sempre con quella grafia e quel colore. Si sceglie la grafia e/o il colore quando si vuole depositare un marchio non proprio molto forte e che deve essere caratterizzato.
  • Il marchio potrebbe essere definito da una parola, da un disegno o stemma e da una parola più disegno o stemma. In caso di un marchio con parola e disegno o stemma si deve decidere se depositare un unico marchio o due marchi uno per la parola ed il secondo per il disegno o stemma. E’ preferibile fare due depositi in quanto ci consente di poter utilizzare separatamente la parola ed il disegno o stemma.
  • Se utilizzo il marchio con uno slogan od una frase descrittiva del prodotto conviene depositare il marchio solo della parola altrimenti dovrei utilizzare sempre il marchio abbinato a questa frase descrittiva.
  • Se utilizzo delle etichette (per esempio nel settore vini) ricordarsi che LE ASSENZE SONO MEGLIO DELLE PRESENZE. In sostanza evitare di fare etichette (e quindi anche di depositarle come marchio) con una pluralità di segni. Ricordarsi che un marchio studiato bene deve essere riconoscibile anche se utilizzato in ridotte dimensioni. Se produco dei vini toscani non inserisco una collina, un casale, il contadino con la cesta, un grappolo d’uva e per il fatto che siamo in Toscana anche dei cipressi (piante tipiche delle colline toscane). Questa etichetta illustra troppi segni.
  • ™ e ® devono essere inseriti nei biglietti da visita, nella carta intestata, nelle fatture, nel cartiglio dei disegni di progettazione, nel sito aziendale, nel fatture, nel catalogo ecc. ecc..
  • Se deposito un marchio su un determinato prodotto prima devo trovare un marchio per il quale il prodotto si identifichi con tale marchio. In sostanza devo fare il modo che il consumatore chiami il prodotto con il marchio prescelto. Voglio sentire dal consumatore: ho comprato “xxyy””, dov’è il mio “xxyy”?.
  • Una azienda normalmente sceglie un colore aziendale. E‘ importante che l’azienda scelga un solo colore e che sia un pantone base in modo che non abbia sfumature diverse a seconda della carta su cui riporto il colore.
  • Studiare sempre un coordinamento dell’immagine aziendale fra le pubblicazioni, il sito, la confezione dei propri prodotti, i biglietti da visita, ecc. ecc.
  • Nel sito e nel catalogo inserire senza spendere un euro “© copyright (e la data)”. Il copyright è trattato nella Legge d’Autore. Poi fare fotocopia del sito in modo che se per caso l’anno dopo cambio od inserisco altra documentazione nel sito e quindi devo cambiare la data, certifico che la documentazione precedente è protetta dall’anno prima.
  • Immaginatevi un sito od un catalogo con ©, ® e ™. Non è un avviso ai naviganti? Io azienda ci tengo alla protezione.

Alla prossima puntata.

POR FESR 2014 - 2020 DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ATTIVITA’ DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE

POR FESR 2014 – 2020 DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ATTIVITA’ DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE

Attività 1.3.a INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ATTIVITA’ COLLABORATIVA DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE – AREE DI SPECIALIZZAZIONE AGROALIMENTARE E FILIERE PRODUTTIVE STRATEGICHE

FINALITA’

Incentivi alle imprese per attività collaborativa di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – aree di specializzazione agroalimentare e filiere produttive strategiche. Contributo a fondo perduto per Aziende che svolgono attività coerente con il progetto presentato, concernente le aree di specializzazione “Agroalimentare”, “Filiere produttive strategiche”, “Tecnologie marittime” e “Smart Health” individuate nell’ambito della Strategia per la specializzazione intelligente.

I progetti devono essere realizzati in forma collaborativa secondo almeno una delle seguenti modalità:

a) collaborazione effettiva tra imprese indipendenti che presentano domanda di contributo a valere sul presente bando, di cui almeno una è PMI.

b) collaborazione con enti di ricerca, che partecipano al progetto in virtù di un contratto di ricerca;

c) collaborazione con altri soggetti esterni all’impresa, indipendenti dalla stessa, che partecipano al progetto in forma di consulenze di ricerca e/o sviluppo contrattualizzate.

BENEFICIARI

Possono beneficiare dei contributi di cui al presente bando le micro, piccole, medie e grandi imprese.

 

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili le spese rientranti nelle seguenti voci:

a) personale impiegato nelle attività di innovazione

b) strumenti e attrezzature specifiche

c) servizi di consulenza qualificati per attività tecnico-scientifiche

d) prestazioni e lavorazioni necessarie all’attività

e) beni immateriali

f) materiali

g) spese generali.

 

Il limite minimo di spesa ammissibile del progetto per ciascuna impresa in relazione alla dimensione della stessa, è il seguente:

a) piccola impresa 30.000,00 euro;

b) media impresa 150.000,00 euro;

c) grande impresa 300.000,00 euro.

Il limite massimo di contributo concedibile a ciascuna impresa è di 2.000.000,00 di euro.

 

AGEVOLAZIONE

L’intensità di aiuto applicabile alle spese ammissibili è la seguente:

Dimensione impresa Ricerca Sviluppo
a) Micro e piccola impresa 65 % 40%
b) Micro e piccola impresa che realizza il progetto in collaborazione effettiva con altre imprese 75% 55%
c) Media impresa 55% 30%
d) Media impresa che realizza il progetto in collaborazione effettiva con altre imprese 70% 45%
e) Grande impresa 45% 20%
f) Grande impresa che realizza il progetto in collaborazione effettiva con altre imprese 60% 35%

SCADENZA

La domanda è presentata, previa convalida e sottoscrizione con firma digitale, dalle ore 10.00 del giorno 7 giugno 2016 alle ore 12.00 del giorno 28 giugno 2016.

POR FESR 2014 - 2020 DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ATTIVITA’ DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE

POR FESR 2014 - 2020 DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ATTIVITÀ DI INNOVAZIONE

POR FESR 2014 – 2020 DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ATTIVITÀ DI INNOVAZIONE

Attività 1.2.a INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ATTIVITÀ DI INNOVAZIONE – AREE DI

SPECIALIZZAZIONE AGROALIMENTARE, FILIERE PRODUTTIVE STRATEGICHE,

TECNOLOGIE MARITTIME E SMART HEALTH

FINALITA’

Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati della ricerca. Contributo a fondo perduto per Aziende che svolgono attività coerente con il progetto presentato, concernente le aree di specializzazione “Agroalimentare”, “Filiere produttive strategiche”, “Tecnologie marittime” e “Smart Health” individuate nell’ambito della Strategia per la specializzazione intelligente.

 

BENEFICIARI

Micro, piccole, medie e grandi imprese con sede legale o unità operativa, in cui viene realizzato il progetto, attive nel territorio regionale.

 

SPESE AMMISSBILI

Sono ammissibili le spese rientranti nelle seguenti voci:

a) personale impiegato nelle attività di innovazione

b) strumenti e attrezzature specifiche

c) servizi di consulenza qualificati per attività tecnico-scientifiche

d) prestazioni e lavorazioni necessarie all’attivit

e) beni immateriali

f) materiali

g) spese generali.

Il limite minimo di spesa ammissibile del progetto per ciascuna impresa in relazione alla dimensione della stessa, è il seguente:

a) piccola impresa 30.000,00 euro;

b) media impresa 75.000,00 euro;

c) grande impresa 150.000,00 euro.

Il limite massimo di contributo concedibile a ciascuna impresa è di 1.000.000,00 di euro.

 

AGEVOLAZIONE

L’intensità di aiuto applicabile alle spese ammissibili è la seguente:

a) Micro, piccola e media impresa 40%

b) Micro, piccola e media impresa che realizza il progetto in collaborazione effettiva con altre imprese 50%

c) Grande impresa che realizza il progetto in collaborazione effettiva con altre imprese 15%.

 

SCADENZA

La domanda è presentata, previa convalida e sottoscrizione con firma digitale, dalle ore 10.00 del giorno 7 giugno 2016 alle ore 12.00 del giorno 28 giugno 2016.

POR FESR 2014 – 2020 DEL VENETO NUOVE IMPRESE

POR FESR 2014 – 2020 DEL VENETO NUOVE IMPRESE

Asse 3. Azione 3.5.1 “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro finanza”

Finalità

Rafforzare il sistema imprenditoriale veneto mediante il sostegno all’avvio, insediamento e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali in grado di promuovere ricambio e diversificazione nel sistema produttivo, oltre a generare nuove opportunità occupazionali. L’azione promuove, quindi, l’imprenditorialità facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e supportando gli investimenti necessari alla creazione di nuove imprese.

 

Beneficiari

Sono ammesse alle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese (PMI), indipendentemente dalla loro forma giuridica.

 

Interventi ammissibili

Sono ammissibili progetti di supporto all’avvio, insediamento e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali in grado di promuovere ricambio e diversificazione nel sistema produttivo, oltre a generare nuove opportunità occupazionali. Il progetto ammesso all’agevolazione deve essere concluso ed operativo entro il termine perentorio del 15 giugno 2017.

 

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali e servizi rientranti nelle seguenti categorie:

a) macchinari, impianti produttivi, hardware, attrezzature ed arredi nuovi di fabbrica;

b) spese di progettazione, direzioni lavori e collaudo connesse alle opere edili/murarie di cui alla lettera f);

c) spese notarili di costituzione della società o dell’associazione di professionisti;

d) mezzi di trasporto ad uso interno o esterno, ad esclusivo uso aziendale, con l’esclusione delle autovetture;

e) consulenze specialistiche finalizzate all’accompagnamento/tutoraggio del beneficiario nella fase di realizzazione del progetto imprenditoriale ammesso all’agevolazione;

f) opere edili/murarie e di impiantistica;

g) programmi informatici.

 

Forma, soglie ed intensità del sostegno

L’agevolazione, nella forma di contributo a fondo perduto, è pari al 50% della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione del progetto:

  • nel limite massimo di euro 75.000,00 (settantacinquemila/00) corrispondenti ad una spesa rendicontata ammissibile pari o superiore ad euro 150.000,00 (centocinquantamila/00);
  • nel limite minimo di euro 10.000,00 (diecimila/00) corrispondenti ad una spesa rendicontata ammissibile pari ad euro 20.000,00 (ventimila/00).

Non sono ammesse le domande di partecipazione i cui progetti comportino spese ammissibili per un importo inferiore ad euro 20.000,00 (ventimila/00).

 

Termini e modalità di presentazione della domanda

La domanda potrà quindi essere presentata a partire dalle ore 10.00 del giorno mercoledì 13 luglio 2016, fino alle ore 18.00 del giovedì 28 luglio 2016.

POR FESR 2014 – 2020 DEL VENETO START UP INNOVATIVE

POR FESR 2014 – 2020 DEL VENETO START UP INNOVATIVE

“INVESTIMENTI A FAVORE DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE”

AZIONE 1.4.1 “Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di

applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca”

 

Finalità e oggetto del bando

La creazione e il consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e le iniziative di spin-off della ricerca, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema produttivo regionale attraverso lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale, mutuando gli obiettivi previsti dalla Strategia di Specializzazione Intelligente per la Ricerca e l’Innovazione della Regione Veneto (RIS3 Veneto) e finalizzando l’azione verso le priorità e gli ambiti di specializzazione in essa contenuti, in coerenza con le finalità previste dal Piano Strategico Regionale per la Ricerca Scientifica e lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione.

Il bando prevede due distinte Sezioni:

– Sezione A: “CREAZIONE di start-up innovative” dall’articolo 4 all’articolo 16;

– Sezione B: “CONSOLIDAMENTO di start-up innovative” dall’articolo 17 all’articolo 29.

 

SEZIONE A: “CREAZIONE di start-up innovative”

Soggetti ammissibili

Promotori d’impresa che completano l’iscrizione della propria impresa nella Sezione speciale del Registro delle imprese di una delle CCIAA del Veneto dedicata alle start-up innovative entro 45 (quarantacinque) giorni dalla data di comunicazione del decreto di approvazione dell’elenco dei progetti ammissibili al finanziamento.

Interventi ammissibili

Sono ammissibili i progetti di creazione di start-up innovative che, per la loro attività, usufruiscono dei servizi offerti da un incubatore presente sul territorio della regione Veneto.

Sono ammissibili i progetti coerenti con quanto definito nella RIS3 Veneto e nel Piano Strategico Regionale per la Ricerca Scientifica e lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione e orientati, quindi, verso le traiettorie di sviluppo previste dai quattro ambiti di specializzazione – Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries – attraverso lo sfruttamento delle tecnologie abilitanti – micro e nano elettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione – e dei driver dell’innovazione, intesi come fattori catalizzatori o di stimolo per l’innovazione, non solo tecnologica.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese direttamente imputabili al progetto, coerenti con l’attività dell’impresa, sostenute e pagate dal soggetto beneficiario, comprese tra un minimo di euro 5.000,00 e un massimo di euro 30.000,00.

Sono ammissibili a contributo, nel rispetto del principio della congruità della spesa, le seguenti tipologie

– Investimenti materiali e immateriali

– Strumenti e attrezzature

– Consulenze specialistiche e servizi esterni di carattere tecnico-scientifico e di business

– Spazi di lavoro

– Spese di costituzione (massimo 2.000,00 euro).

 

Forma, soglie ed intensità del sostegno

L’agevolazione, nella forma di contributo in conto capitale, è pari all’80% (ottanta per cento) della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione del progetto.

Termini e modalità di presentazione della domanda

La domanda potrà essere presentata all’apertura dello sportello prevista a partire dalle ore 10.00 del giorno 18 luglio 2016, fino alle ore 17.00 del 27 ottobre 2016.

 

SEZIONE B: “CONSOLIDAMENTO di start-up innovative”

Soggetti ammissibili

Possono presentare domanda di sostegno le piccole e micro imprese9, anche in forma di spin-off della ricerca, regolarmente costituite come società di capitali, registrate nella Sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle start-up innovative.

 

Interventi ammissibili

Sono ammissibili i progetti di consolidamento di start-up innovative e spin-off della ricerca coerenti con la RIS3 Veneto e con il Piano Strategico Regionale per la Ricerca Scientifica e lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione e, orientatati, quindi, verso le traiettorie di sviluppo dei quattro ambiti di specializzazione: Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries attraverso lo sfruttamento delle tecnologie abilitanti – micro e nano elettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione – e i driver dell’innovazione, intesi come fattori catalizzatori o di stimolo per l’innovazione, non solo tecnologica.

Spese ammissibili

– Investimenti materiali e immateriali

– Strumenti e attrezzature

– Consulenze specialistiche e servizi esterni di carattere tecnico-scientifico e di business

– Spazi di lavoro.

 

Forma, soglie ed intensità del sostegno

L’agevolazione, nella forma di contributo in conto capitale, è pari al 60% (sessanta per cento) della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione del progetto.

 

Termini e modalità di presentazione della domanda

La domanda potrà essere presentata all’apertura dello sportello prevista a partire dalle ore 10.00 del giorno 18 luglio 2016, fino alle ore 17.00 del 27 ottobre 2016.