Attività di controllo sulla Sicurezza delle Macchine e sul rispetto della Direttiva Macchina

È previsto che i controlli attualmente vengano effettuati dall’ISPESL (Istituto Superiore di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro, ora INAIL) quale incaricato in Italia dei due Ministeri competenti in materia: il Ministero Attività Produttive (MAP) e Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Più spesso, grazie al D.Lgs. 81/2009, è l’AUSL che, facendo verifiche sull’ambiente di lavoro, chiede i manuali delle macchine e ne verifica le protezioni, mandando poi la segnalazione ai ministeri per i provvedimenti da prendere a seguito di non conformità riscontrate.

I controllo effettuati dall’INAIL e dal MAP, definiti “accertamenti tecnici di sorveglianza del mercato” hanno determinato che il 46% dei controlli ha dato esito “macchina non conforme”.

Inoltre, in Italia le macchine sono soggette in sede di utilizzo ai controlli AUSL. L’ispettore in casi di rischio palese può fermare la macchina, imporre una prescrizione ed applicare la sanzione prevista. Se, per esempio, si accerta la mancanza dei carter protettivi in una macchina da taglio,  la sanzione penale è a carico dell’utilizzatore, che entro un tempo stabilito deve provvedere a ripristinare il carter. Può seguire un’indagine per verificare se le macchine ne erano dotate all’inizio della fornitura. In mancanza di prove certe può scattare l’accertamento sul costruttore per tutte le macchine prodotte e la sanzione amministrativa immediata, sia al costruttore che all’utilizzatore, anche in caso di rumorosità non ridotta. La stessa sanzione si moltiplica per il costruttore per ogni macchina venduta, per l’utilizzatore per le macchine in suo possesso. Gli ispettori dell’AUSL, in qualità di ufficiali di polizia giudiziaria (UPG), accedono direttamente alle aziende utilizzatrici, ai sensi dell’art. 13 della legge 689/1991, e accertano nei luoghi di lavoro la rispondenza al D.Lgs. 81/2008 di quanto in uso.

L’87% delle segnalazioni di non conformità è stata inoltrata a INAIL a seguito di controlli AUSL. Gli ispettori AUSL possono anche ricevere dall’INAIL l’incarico di effettuare verifiche in sede dei costruttori e di prelevare i documenti del caso; in caso di infortunio la stessa modalità è applicata dal Gip (Giudice per le Indagini Preliminari) su richiesta diretta dell’UPG, ispettore dell’AUSL, per acquisire il Fascicolo Tecnico della macchina o della parte relativa al punto specifico contestato.

Dalle segnalazioni inviate da vari soggetti al Ministero lo stesso attiva una verifica, inoltrando una lettera di presunta non conformità al costruttore della macchina, chiedendo spiegazioni sulla parte specifica del requisito presunta non conforme.

La macchina viene verificata dagli enti preposti non solo in caso di incidente, ma anche mediante vari sopralluoghi fatti ad esempio anche da società di leasing che, trovando “presente non conformità”, non erogano i finanziamenti. Se vengono riscontrate non conformità gravi ne fanno segnalazione all’USL e/o al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si avvia così la “procedura di infrazione” che può comportare sanzioni amministrative quali:

  • il blocco o il sequestro della macchina sul luogo;
  • la richiesta del numero delle macchine simili immesse sul mercato;
  • il bocco o sequestro anche di queste e l’eventuale “ritiro” a spese del costruttore, oltre a sanzioni penali contravvenzionali o penali delittuose (se in presenza di un infortunio), prescrivendo la rimessa in conformità di tutti i modelli prodotti o il divieto di metterli in commercio in tutta la Comunità Europea.

In caso di problemi dovuti a violazioni di direttive o leggi collegate, è sempre utile abbinare una competenza tecnica specifica e approfondita all’azione di difesa affidata al legale di fiducia.